Canyonlands NP
The Needles

UTAH, the Beehive State
Giulio

Se ad Island in the sky troverete orizzonti selvaggi ma anche molta gente e parecchie possibilità di godere dei panorami più affascinanti senza percorrere lunghe distanze a piedi, nel distretto dei Needles le cose cambiano parecchio.
Nelle mie giornate trascorse, in varie occasioni, all'interno del parco, non di rado il numero totale di hikers avvistati dall'alba al tramonto si è mantenuto sotto la decina. Ho usato il termine hikers perché, qui, non c'è molta scelta: o si è devoti a quello strano virus che spinge a indossare scarponi da montagna e zaini che farebbero invidia ad uno sherpa nepalese per percorrere chilometri e chilometri, o tutto sommato questa zona può anche essere lasciata da parte.

Non ci sono attrazioni a vista, non ci sono viewpoint, non ci sono o quasi sentieri piatti e ben battuti. Qui ogni frammento di west, ogni scampolo di roccia, ogni idea di selvaggio che avete in mente va conquistata. Ma che sensazioni quando, lontani chilometri e chilometri dalla civiltà, solo rocce e deserto a vista d'occhio, ci si trova avvolti in un paesaggio primigenio e cullati in un silenzio che morde l'anima!
Nei Needles c'è una strada principale che, dopo aver lasciato alle spalle il visitor center, porta in una manciata di chilometri ad alcuni campground e ad un paio di trailhead.

Needles

Un tipico 'sentiero' nei Needles con i cairns a segnare il cammino

Da qui si dipana una fitta rete di sentieri che si inoltrano nei canyon (non particolarmente profondi e spettacolari, ma spesso coperti da una lussureggiante vegetazione) e lungo i loro bordi. La rete di sentieri è fittamente interconnessa, permettendo di pianificare abbastanza liberamente il proprio itinerario giornaliero. La particolarità è che i sentieri non sono disegnati, ma vanno seguiti mantenendo a vista i cairns (mucchi di 3 o più sassi piatti posti uno sopra l'altro) che appaiono in punti chiave ogni 50-100 metri. Un minimo di senso dell'orientamento e capacità di navigazione su percorsi poco segnati sono necessari, anche perché spesso i percorsi risalgono i bordi dei canyon, con inclinazioni notevoli e sulla roccia nuda. Scarponi da trekking con buona trazione sono assolutamente indispensabili!
Vi troverete a passare per cunicoli dove sarà indispensabile abbassarsi per continuare, a superare pareti con l'aiuto di scale disposte dai ranger, a insinuarvi in passaggi fra due muri di roccia dove per proseguire sarà necessario camminare lateralmente, a sfruttare cavità disegnate nel terreno per affrontare dislivelli eccessivamente ripidi. Le asperità non mancano. Se però in voi alberga lo spirito dell'avventura, non ho esitazioni a dire che l'appagamento che si prova è simile a quello di un bambino in un parco giochi.
E' fondamentale provvedere ad approvvigionamento di acqua (quanta pensate di portarne? Portatene di più…) e cibo. Non troverete nulla sulla vostra strada, non ci sono sorgenti d'acqua se non qualcuna stagionale (non a luglio-agosto…) e che comunque va trattata con appositi filtri per evitare problemi gastrointestinali. Fa caldo. Fa parecchio caldo. 30-40 gradi fissi fra maggio e settembre. Di sicuro, considerate le distanze da percorrere, non è un parco che si vive molto piacevolmente d'estate.

Needles

Vista panoramica fra il Big Spring e l'Elephant Canyon

Vi propongo la descrizione di qualche trail fra i più significativi del parco, senza dimenticare che questa zona è anche un paradiso per il fuoristrada, con miglia e miglia di offroad da affrontare però con cautela e solo da guidatori esperti. Se siete alle prime esperienze, ci sono molte altre strade nel southwest che vi permetteranno di appagare la vostra sede di guida in fuoristrada senza rischiare problemi che potrebbero impattare pesantemente sulla vostra vacanza, sia in termini di tempo sia (soprattutto) economicamente. Non dimenticate mai che ci troviamo a decine di miglia dalla civiltà, e che un recupero da parte di un carroattrezzi vi costerà tranquillamente molto più dell'intera vacanza!

Big Springs Canyon/Elephant Canyon (10.8 miles, 7-8 h, strenuous, loop, 450 ft elevation gain with lots of up and downs)
Questo è stato il mio primo trail nei Needles, e come spesso accade mi è rimasto nel cuore, probabilmente perché racchiude in sé l'intera esperienza che può offrire questo parco. Il trailhead è quello principale di Squaw Flat, dove sono situati i campground. Il primo miglio del sentiero è facile, piatto e battuto. Poi si entra nel Big Spring canyon dove si comincia a navigare a vista dei cairns. Le pareti del canyon si restringono progressivamente, fino a richiudersi. A questo punto, comincia la parte più dura ed affascinante del percorso. Si risale la parete del canyon, con dislivelli che arrivano al 50% (in questa parte, come in molte altre, si cammina sulla roccia nuda) per regalarsi una splendida visione panoramica una volta raggiunta la sommità. Si cammina per circa un miglio sul bordo esterno del canyon, su lingue di roccia, in uno scenario desolato ed affascinante. Dopo aver attraversato un piccolo tunnel e qualche piccolo ostacolo non particolarmente ostico, una scala permette di riscendere all'interno dell'Elephant Canyon, da dove il terreno si fa di nuovo relativamente regolare per percorrere (sempre facendo molta attenzione ai cairns) le restanti 3 miglia che riportano al trailhead.

Chesler Park e Joint Trail (11.4 miles, 7-8h, strenuous, round trip, 680 ft elevation gain)
Questo trail porta alla zona forse più famosa dei Needles, Chesler Park. Il trailhead in questo caso è quello di Elephant Hill, raggiungibile attraverso una breve sterrata di 3 miglia perfettamente praticabile anche per una normale macchina in condizioni di tempo asciutto. Si arriva ad un parcheggio. La strada prosegue, ma da qui diventa particolarmente tecnica ed adatta solo a esperti di 4X4.
Il sentiero invece comincia subito a disegnare i contorni di collinette rocciose, inerpicandosi e ridiscendendo più volte su un terreno non facile da seguire. I discreti dislivelli e le molte zone con piccoli massi e terra friabile impongono buone gambe e molta attenzione. Non c'è molto respiro fino all'ultima ascesa, dopo circa 3 miglia di cammino, che ricompensa con la prima veduta di Chesler Park. Qui è possibile capire perché il distretto dei Needles (aghi) prende questo nome. Un impressionante numero di pinnacoli rocciosi, alti fino ad una decina di metri, svetta imperioso verso il cielo, quasi fossero dita di una mano che cercano di afferrare l'infinito. E' facile perdere la cognizione del tempo osservando questo strano disegno della natura.
A questo punto, si può ripercorrere la strada dell'andata, oppure perseverare per altre due miglia su un sentiero ora ben visibile, piatto e agevole, fino ad arrivare all'inizio del joint trail. E' un bel camminare, circondati dagli aghi e dai suoni della natura.
Arrivati all'inizio del joint trail, una scala porta verso il basso. Ci si chiede dove possa andare a finire, visto che l'occhio incontra solo roccia. Ed è proprio in un budello che si sprofonda, fra due pareti alte qualche metro che non si incontrano per chissà quale strano motivo, lasciando soltanto una trentina di centimetri al viaggiatore che voglia inoltrarsi fra di esse. Qualche centinaio di metri da percorrere costretti a volte a camminare di fianco, un tronco caduto dalle pareti sovrastanti da superare in qualche modo, fino a giungere ad una caverna, con una stretta fessura dall'altra parte dalla quale arrivano timidi raggi di luce ad inquadrare uno spettacolo quasi surreale. Ancora un passo, e si può rivedere il sole.
A questo punto, ridiscendendo una collinetta si incontra una strada off-road che i sacri testi dicono di percorrere per qualche centinaio di metri fino ad incontrare una deviazione che permette di disegnare un loop e circumnavigare Chesler Park. Devo ammettere che nonostante parecchi tentativi, di questa deviazione non ho trovato traccia e sono stato costretto a ripercorrere i miei passi fino al trailhead.

Needles

Confluence Overlook

Confluence Overlook (11.0 miles, 7-8 h, moderate/strenuous, round trip, 1250 ft elevation gain)
Ecco un trail più classico. Nel senso che, pur essendo presenti (soprattutto all'inizio) dei tratti leggermente più impegnativi sotto il profilo dell'altimetria e del route finding, la maggior parte del percorso si sviluppa lungo sentieri abbastanza piatti e relativamente ben battuti, condividendo anche per qualche centinaio di metri il tracciato di una pista off-road.
Si tratta sempre di un trail molto impegnativo, se non altro per la lunghezza, ma mancano quei momenti di difficoltà presenti nella maggior parte degli itinerari dei Needles.
La ricompensa, dopo un'ultima, breve ascesa attorno ad una dolce collinetta, è una splendida visuale dall'alto della confluenza dei due fiumi che solcano l'intero parco di Canyonlands, dividendolo in 3 distretti. Questo è il punto dove il Green River muore dolcemente per riempire di sé il Colorado e sostenerlo nella lunga cavalcata che lo porterà, qualche centinaio di chilometri più a sud-ovest, a segnare l'esistenza del Grand Canyon.
Non c'è accesso diretto al fiume, la zona dove termina il sentiero è circa 200, 300 metri al di sopra del suo livello. Ma il punto d'osservazione privilegiato permette di godervi nel silenzio e nella tranquillità i fiumi che pigramente scorrono sotto di voi.